LA CADIERE-D’AZUR (Francia). Se non avessi dovuto fare tappa al circuito automobilistico Paul Ricard di Le Castellet, probabilmente non avrei mai conosciuto La Cadière-d’Azur, Madame Bérard e i vigneti di Bandol. Anche questa volta sono in tour per lavoro. I “motors” sono quelli del campionato Challenge Ferrari, ora andrò alla ricerca del “Food”. Ecco quindi un altra tappa del mio “Motori e Sapori”, o per meglio dire Motors and Food ©, visto che siamo oltre i confini nazionali.

Per il pernottamento avevo scelto di fermarmi all’Hostellerie Bérard, nel centro di La Cadièr, pochi chilometri a ovest di Le Castellet.

Hostellerie Bérard

Qui ho conosciuto Madame Bérard: minuta signora bionda, che parla fluentemente italiano. Il suo accento tipico francese  aggiunge un tocco in più di eleganza alle sue conversazioni, mai banali o di circostanza. Un’informazione chiesta per caso, o  un saluto, sortivano risposte risposte sempre cordiali e a volte aprivano racconti ricchi di aneddoti e scenari inesplorati. Era u continuo scoprire  storie su temi culinari o sull’artigianato locale, ma anche veri e propri “dietro le quinte” dei momenti in cui l’Hostellerie Berard ospita i team di Formula 1 impegnati nei Gran Prix di Le Castellet.

“Le ho riservato la stanza dove dormiva Ayrton Senna”, mi disse. Da un lato mi sentii orgogliosa di quella scelta, dall’altro ebbi un piccolo, istintivo, fugace sussulto scaramantico. Nel giro di qualche frazione di secondo, però, optai decisamente per  la vanagloria. La stanza aveva un balconcino con vista sul giardino interno con piscina e l’occhio spaziava fino all’orizzonte sulla piana di Bandol.

L’Hostellerie Bérard è un insieme di case nel cuore del villaggio Bastide, dove le stanze si alternano a piccoli corridoi finemente arredati in stile provenzale, con scalette e cunicoli, per arrivare alla Spa e ai due ristoranti gourmet “René e Jean-François Bérard”, una stella Michelin, e il “Bistrot de Jef”.  

Madame e l'Hostellerie Bérard Madame e l'Hostellerie Bérard Madame e l'Hostellerie Bérard Madame e l'Hostellerie Bérard 

In entrambi, il menù è ricco di piatti dai sapori stagionali dove la cucina mediterranea diventa una mescolanza, tutta francese, di tradizione e modernità.La Cadièr è un piccolo paese di origine medioevale, suggestivo e pieno di fascino, con le piccole stradine, il borgo antico, i bastioni e l’abitato arroccato sulla collina che domina la piana di Bandol coltivata a vigneti.

Madame a La Cadière-d'Azur Madame a La Cadière-d'Azur  Madame a La Cadière-d'Azur Madame a La Cadière-d'Azur

Château Vannière

Un mattino particolarmente soleggiato, per compiere quei pochi chilometri da l’ Hostellerie Berard al circuito Paul Ricard, salutai Madame e mi diressi verso nella piana dei vigneti di Bandol. Volevo immergermi in quello stupendo paesaggio fatto di vigne basse e di terreni in prevalenza calcarei e sabbiosi insieme.

Château Vannière e i vigneti di Bandol Château Vannière e i vigneti di Bandol Château Vannière e i vigneti di Bandol  Château Vannière e i vigneti di Bandol

A volte il caso sa essere estremamente propizio, perchè fu così, che senza nemmeno rendermene conto, arrivai a Château Vannière e conobbi Charles-Eric Boisseaux. In un ambiente di altri tempi, che pareva uscito da uno di quei film stile commedia romantica americana alla “French Kiss”, a metà della degustazione di rito, ero già convinta: wonderfull !!! E senza alcun tentennamento ho acquistato tre confezioni di vino (una dozzina di bottiglie ciascuna): bianco, rosso e rosato, così, tanto per non avere ripensamenti al ritorno.

Bandol e Cassis

Dopo essermi cullata nella verde serenità che trasmetteva l’entroterra, potevo non proseguire la mia escursione e arrivare fino a Bandol?

Bandol, cittadina sul mare: acque azzurre e spiagge bianche, gente chiassosa e stile vacanziero, mi ha accolto nel giorno di mercato, con in primo piano l’immobile giovane suonatore di flauto che pare porti fortuna se lo si tocca nella zona rimasta per questo particolarmente lucida.

Cassis e Bandol 

Prima l’aperitivo e poi di nuovo in macchina per oltrepassare il monte e, sempre sul mare, attraverso saliscendi e strade panoramiche, arrivare a Cassis: un magico borgo di pescatori, appoggiato a ridosso di una conca ricca di storia e natura, tra il mare e le colline provenzali.

Sul porticciolo tra le numerose insegne ecco il ristorantino de La Vieille Auberge.Cassis e Bandol Cassis e Bandol Cassis e Bandol

Uno sguardo al menù. Piatti a base di pesce. “E il vino?” chiede il cameriere.

Certa di non farmi sorprendere dichiaro: “Bandol Blanc

A questo punto il cameriere, con un’espressione con occhi spalancati e bocca aperta, a metà tra l’offeso e lo scandalizzato, mi digrigna in francese: “Qui, siamo a Cassis, madame”.

Touchè. Ecco la grandeur francese e la mia ciclopica ignoranza italiana che emergono anche nelle piccole cose. Poteva almeno fare finta di niente?

Rapidamente, come in un battito di ciglia, dopo una veloce ricognizione mentale e un’autoaccusa intimistica, sfoggiando uno dei miei sorrisi da anziana signora con demenza senile in vacanza: “Oui, Cassis Rosè”, naturellement”.

Ho scoperto così che di questo ottimo vino doc se ne producono ogni anno solo poche bottiglie, da uva maturata in poche vigne, coltivate in un’area molto piccola, nel microclima unico di Cassis.

Enjoy.

Ottimo pranzo e poi via, di nuovo verso i vigneti di Bandol, madame e quindi al Paul Richard.

Paul Ricard tra i vigneti di bandol

Circuito Paul Ricard a Le Castellet

Miria Burani ©