CASA CORNIOLA – L’alba di Casa Corniola risale a qualche anno fa. Può accadere che col passare del tempo, lasciate alle spalle le frenesie familiari e le smanie di affermazioni professionali, i ricordi sopiti riemergano così per caso. Che arrivino da un giorno all’altro, senza preavviso. Come braci vive sotto la cenere, basta un colpo di vento improvviso per riportarle in superficie e riaccendere il fuoco.

E coi ricordi, è facile che riaffiori la voglia di ritrovare emozioni semplici, di seguire la natura, di riscoprire il passo delle stagioni. Si accenda poi il desiderio di ritornare i valori dei lavori agresti, manuali.

Orti di Casa Corniola

Così, se da una parte la terra del Paradiso, con i suoi frutti, mi portava in quella direzione, dall’altra sentivo la necessità di strutturare un progetto più complessivo e allora, grazie a persone che hanno creduto con me in questa avventura “romantica”, è nata Casa Corniola.

Ha preso corpo l’alba di Casa Corniola, la società agricola che si riparte in cinque direzioni. C’è una food forest tra Vignola e Castelvetro e ci sono gli orti naturali sulle colline dell’Appennino modenese per la produzione di frutta e verdura. Il progetto complessivo comprende poi una linea di prodotti trasformati e il relativo punto vendita. Completa questa fase del progetto la realizzazione di un giardino “commestibile”, dove tra i fiori anche gli ortaggi e le erbe aromatiche trovano spazio, seguendo un disegno ornamentale.

Tutto ha avuto inizio qualche anno fa con Giovanni ed Antonella. Due persone straordinarie, che per puro caso o per inoppugnabile destino, hanno gli stessi nomi della coppia che, oltre mezzo secolo fa, curava il grande orto/giardino di fronte alla mia casa.

In seguito, insieme a Giovanni ed Antonella si sono aggiunte altre persone straordinarie, che hanno condiviso gli scopi e le idee del progetto complessivo. Perchè un sogno, per avverarsi ha bisogno di caparbietà ed incoscienza, di scelte anche azzardate e di entusiasmo, di gente sincera e di buoni sentimenti.

Miria Burani ©