VILLA FLORA – I fiori di glicine espandono nell’aria tutto il loro profumo. Proprio oggi questo glicine compie i 2 anni della sua seconda vita. La sua è una lunga storia di tenacia e caparbietà, di coraggio e attaccamento alla vita. Per questo lo abbiamo chiamato Brave.
Brave era situato nel giardino di un vecchio edificio che stava per essere abbattuto. Anche il glicine, bello, delicato, armonioso, in piena fioritura avrebbe subito la stessa sorte. Non potevamo permetterlo. Giovanni cominciò a scavare intorno alla pianta. Fu un’impresa non semplice perchè il glicine aveva radici profonde e robuste, quasi più importanti della chioma stessa.
Venne però sradicato dal terreno e trasportato su un furgone a Villa Flora, dove fu ripiantato e ancorato ad un supporto al quale si è subito abbracciato.
Un giorno intenso e faticoso. Al termine, bisogna ammetterlo, la pianta non aveva un bell’aspetto. Il disseppellimento e le altre operazioni avevano inciso non poco sulla sua chioma spettinata e le radici avevano subito dolorose amputazioni. Era il 15 aprile 2018.
Iniziò così una cura quotidiana e quando i fiori lasciarono il posto alle foglie e le foglie aumentarono, capimmo che il glicine, indomito e coraggioso, ce l’aveva fatta. Ecco Brave, era ancora lì, nonostante le mie impacciate, seppur amorevolissime, premure.
Credo che in qualsiasi giardino, un glicine non debba mai mancare.
A Villa Flora, anche il caro Brave fornisce con generosità il suo contributo.
I fiori, ma solo i fiori, del Glicine comune (Wisteria sinensis), anche conosciuto come Lillà, sono commestibili. Sono dolci e si prestano bene alla frittura. Sono anche ottimi per decorare insalate o preparare tisane.
Fiori di glicine in tempura
Per la tempura occorrono:
farina tipo 0: 100 gr.
fecola: 100 gr.
acqua: 100 ml, meglio se frizzante
birra artigianale: 100 ml
Preparazione:
olio per friggere
sale (o zucchero)
e naturalmente i fiori di glicine
Con farina, fecola, acqua e birra si prepara una pastella abbastanza liquida e si fa riposare per almeno tre o quattro ore in frigo., se avete fretta potete anche scegliere una mezz’ora di freezer.
La pastella deve essere ben fredda, se si vuole cucinare una buona frittura.
Immergete i grappoli, o i fiori presi singolarmente, nella pastella e poi buttateli nell’olio bollente. Dovete lasciarli imbiondire prima di toglierli dall’olio e lasciarli riposare su un foglio di carta assorbente. Solo a questo punto potete salarli prima di servirli. Se preferite optare per un piatto dolce, potete anche mettere lo zucchero al posto del sale.
Enjoy
Miria Burani ©