Il giorno di San Giuseppe, festa del papà, prelude alla primavera che sta arrivando e il ricordo va alle feste di paese che in questo giorno si svolgevano, fino agli anni settanta, nelle piazze dei centri sia cittadini che dei piccoli borghi della provincia, Erano fiere con bancarelle piene di dolci, di giocattoli, artigianato, ma soprattutto bancarelle con friggitorìa annessa, in particolare gnocco fritto, patate o frittelle.

Una leggenda racconta che la nascita di questa usanza sarebbe da far risalire alla fuga della Sacra Famiglia in Egitto. La tradizione cattolica tramanda che San Giuseppe, per mantenere Maria e Gesù, dovette abbandonare il mestiere di falegname e improvvisarsi friggitore e venditore ambulante di frittelle.
Ma nelle case emiliane, sia in città che in campagna, la tradizione del fritto non si limitasse alla cucina del giorno di San Giuseppe: gnocco fritto, crescenta, frittelle di riso, di farina castagne e o di baccalà accompagnavano l’intero arco dell’anno.

Proprio il fritto misto all’italiana è uno dei piatti più sontuosi dell’antico ricettario delle nostre “rezdore”. E’ molto lungo ed impegnativo da cucinare in casa, per questo ormai lo si trova completo ormai solo nelle osterie e nei numerosi ristoranti che lo propongono come piatto fisso nei loro menù tipici.
Il fritto misto all’italiana, naturalmente, variava a seconda della stagione e a seconda delle disponibilità dell’orto, ma anche a seconda dei gusti, perchè le possibilità erano tante.
Oggi nel fritto misto all’italiana dei ristoranti si possono trovare verdure: carciofi, patate , funghi, zucchine, carote, cavolfiore, fiori di zucca o asparagi; ma anche carne: costoletta di agnello, cotolettina di vitello e di maiale, crocchette di pollo e di tacchino, involtini di tacchino e formaggio; c’è poi la frutta: banana, mela, fragola e c’è sempre un po’ di dolce con il trionfo della crema fritta.
Quello che preferisco è quello che trovo al ristorante “da Pasticcino” a Castelnuovo Rangone, dove Luigi aggiunge anche involtini di mortadella e polpettina di ricotta ed erbette.

Provare per credere!
Enjoy!
Miria Burani