“Ortodivino, conservare il futuro” è stato un lungo viaggio alla scoperta di frutti antichi, in parte dimenticati, e di alberi secolari. Una ricerca fatta in lungo e in largo nella provincia modenese, in parte sul campo, letteralmente, ma anche nelle biblioteche.

In uno dei nostri peregrinaggi, Alves Monari ed io abbiamo fatto tappa a Cesena dove, presso al Biblioteca Malatestiana, abbiamo potuto avere tra le mani l’antica “Pomona Italiana” scritta da Giorgio Gallesio tra il 1917 e il 1839: un’opera monumentale, ricca di notizie sui frutti presenti al quel tempo in Italia e di mirabili quanto esplicativi disegni: attimi emozionanti vissuti come topi da biblioteca, per qualche giorno in una torrida estate del 2004.

Non è bello citarsi, ma è meno bello “reimpastare” un testo che ho già scritto e pubblicato sul volume di “Ortodivino, conservare il futuro“, uscito nel maggio 2005.

La Pomona Italiana è infatti “frutto di un’impresa editoriale senza precedenti per il nostro Paese”. L’opera tanto bella quanto preziosa, deve il suo successo alla passione e al rigore elargiti dal suo autore, quel Giorgio Gallesio che ne ha curato sia la parte descrittiva che l’apparato iconografico, costituito da bellissime tavole, il cui pregio artistico è dovuto alla bravura dei più qualificati pittori naturalisti dell’epoca. Giorgio Gallesio è molto caro ai modenesi per aver descritto il metodo di produzione dell’Balsamico durante il suo soggiorno a Nonantola. Proprio scrivendo la sua Pomona Italiana, all’inizio dell’Ottocento si trovò spesso a transitare per le strade del modenese e a visitare città e giardini, orti e campagne, tanto che la nostra provincia esce dallo studio gallesiano come uno dei territori italiani più ricchi di varietà frutticole.

Consultando la Pomona Italiana, nell’esemplare conservato presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena, è possibile ripercorrere le orme del suo lungo viaggio attraverso il Trattato degli alberi fruttiferi ed è curioso scoprire che “la Claudia è la regina delle Susine” e che “nel Modenese vi si conosceva da lungo tempo sotto il nome di Mammola”… Degli altri frutti modenesi descritti dal Gallesio parleremo in seguito

Mi risulta comunque difficile descrivere la Pomona Italiana semplicemente a parole. Bisogna vederla, apprezzarne i dettagli, scoprirne pagina dopo pagina il valore storico, artistico ed agronomico.

Una documentazione fotografica sulla Pomona Italiana si trova qui . Non siamo in Italia: Si tratta del sito web della Biblioteca pubblica di New York che raccoglie migliaia di documenti e le pubblica in Collezioni Digitalizzate.

Thank you, New York !

Miria Burani ©