VILLA FLORA – Dalla primavera fino alla tarda estate, raccogliamo i fiori di malva, che punteggiano i prati di Villa Flora con il loro intenso colore rosa. La fioritura avviene gradualmente. Per questo, un paio di volte la settimana, prevalentemente nel corso della mattinata, dedichiamo a questa pianta almeno un’ora di tempo. Controlliamo l’evoluzione e lo sviluppo dei boccioli e successivamente passiamo alla raccolta manuale.

raccogliamo i fiori di malva
La malva nei prati di Villa Flora

I fiori appena schiusi vengono deposti in un cesto di vimini. Vengono poi puliti da eventuali impurità e quindi essiccati in modo naturale, se la stagione lo permette. Se invece, soprattutto in primavera, la stagione non è ancora stabilmente calda, si procede passandoli in essiccatoio a 40°C per almeno 4 ore.

I fiori e le foglie essiccate devono essere conservati in un contenitore di vetro ermetico per essere poi utilizzati nella preparazione di tisane e decotti trattati come rinfrescanti per l’estate o tonificanti e corroboranti per l’inverno.

raccogliamo i fiori di malva
La malva pulita pronta per andare all’essiccazione

Negli altri periodi dell’anno, cioè dall’autunno alla successiva primavera, raccogliamo ed eventualmente essicchiamo le foglie più tenere. Sia i fiori che le foglie hanno proprietà emollienti, lenitive, idratanti e antinfiammatorie.

Questa pianta, conosciuta fin dall’antichità, è comunemente utilizzata sia in erboristeria che in cucina.

raccogliamo i fiori di malva
I fiori della malva pronti per l’essiccatore

La malva sylvestris, chiamata più semplicemente malva o malva selvatica, è una pianta erbacea spontanea che cresce facilmente anche in luoghi incolti. E’ perenne o biennale ed dotata di un apparato radicale forte e robusto. I fiori, privi di profumo sono formati da una corolla a cinque petali striati, e le foglie palmate hanno un aspetto molto caratteristico. Sono quindi facili da individuare, riconoscere e da raccogliere senza che si possa incorrere in qualche errore. Perchè…

attenzione!

ricordiamolo sempre: raccogliete le erbe spontanee commestibili solo se sapete riconoscerle con accuratezza ed evitare così il rischio di prendere quelle che invece sono tossiche per l’organismo.

Miria Burani ©