Mi sono commossa quando ieri Enea Bastianini ha tagliato il traguardo e ha vinto la prima gara del campionato Mondiale Moto Gp al circuito di Lusail in Qatar. Mi sono commossa sull’onda della commozione e delle lacrime di Nadia Padovani Gresini mentre seguiva con apprensione la gara dai box
E mi sono commossa anche quando sul palco Nadia ha ricevuto la coppa per il team vincente e i suoi occhi hanno abbandonato le lacrime e sono diventati ridenti, mentre abbracciava il “suo” pilota.
Mi sono commossa perche Nadia, solo un anno fa non avrebbe mai immaginato di vivere la pista e i box.

Nadia, unica donna team owner e team principal
Lei, che aveva sempre fatto la moglie e la madre si è trovata da un giorno all’altro, come Team owner e Team Principal oltre che amministratrice delegata della Gresini Racing di Faenza a gestire le squadre inscritte ai campionati mondiali delle varie categorie, moto Gp, moto 2, moto 3, motoE e CIV.
Tutto è avvenuto in un lampo. Fausto Gresini, pilota motociclista, due volte campione del mondo della classe 125, fondatore della Gresini Racing, uno dei personaggi più stimati e rappresentativi del panorama motociclistico mondiale, nel novembre 2020 si ammala di Covid 19; lunghi mesi di battaglia contro la malattia e poi la morte, avvenuta il 23 febbraio 2021.
Ho conosciuto Nadia qualche mese fa, poco prima di Natale nel corso di un’intervista e mi è sembrata subito una donna forte e coraggiosa, ma anche fragile allo stesso tempo.
Forte nella sua tenacia di donna romagnola, per “continuare quello che Fausto ha iniziato”, mi dice. Ma anche fragile, per l’immenso dolore che l’ha colpita e la responsabilità che si è assunta nei confronti dei quattro figli e degli oltre settanta dipendenti.

La Gresini Racing
“Gresini Racing è una famiglia – mi spiega – perchè tutti i collaboratori di mio marito, erano come una famiglia. Adesso sono i miei collaboratori, io li considero come una famiglia. Quando io ho preso in mano l’azienda, loro hanno dato il massimo, ancora di più di quello che facevano prima. Mi sono stati vicini e mi hanno veramente supportato tanto. Ognuno di loro sapeva esattamente come lavorava Fausto, cosa pensava Fausto e cosa avrebbe fatto Fausto. Quindi per me è stato facile integrarmi e portare avanti i progetti, perchè comunque sapevano lavorare. Sapevano come dovevano muoversi”.
Poi Nadia racconta la sua vita con Fausto, i primi incontri e la nascita dei figli, una vita intera e poi la spinta a rimanere nel mondo delle corse e a continuare ciò che “Fausto stava portando avanti con tanta passione”.
Mi sono commossa per e vorrei continuare così, a vedere le lacrime di gioia e di emozione di Nadia, ancora tante e tante volte. Grande Nadia, donna racing!
E mi sono commossa anche perchè oggi compio gli anni, sono anziana e si sa, gli anziani si commuovono più facilmente 🙂
Miria Burani ©