VILLA FLORA – Parlando di salvia, non si può prescindere dall’etimologia della parola e dalla radice che riporta a salvus, salvo, salvezza, ma anche a salus, salute.

Proprio per le sue proprietà considerate benefiche, la salvia è stata tenuta in gran conto fin dall’antichità.. I Galli consideravano la salvia idonea per curare tutte le malattie, soprattutto la febbre e la tosse. Secondo i Druidi, sacerdoti degli antichi popoli celtici, la salvia poteva essere usata per favorire il concepimento e il parto. Le attribuivano anche il potere di resuscitare i morti (o presunti tali, aggiungo io) e compivano i loro incantesimi e le loro profezie aggiungendola all’idromele o alla Cervogia, la loro birra.

I Romani, addirittura la ritenevano una pianta sacra. Ne effettuavano la raccolta con un vero e proprio rito: tunica bianca, i piedi scalzi e ben lavati e senza l’utilizzo di strumenti di ferro.

La coltivazione in giardino e in balcone

Coltivare la salvia (Salvia Officinalis) è molto semplice. E’ una pianta rustica che si può nell’orto oppure in vaso sul balcone. E’ una pianta perenne, che può arrivare ad un’ altezza il mezzo metro circa e si allarga, anno dopo anno, fino a  formare un cespuglio sempreverde. A inizio estate fiorisce con spighe fiorite i cui petali sono di colore viola o lilla. E’ possibile piantare questa aromatica in ogni tipo di terreno, soffre solo i ristagni idrici e la terra troppo compatta e argillosa. Meglio quindi il substrato calcareo.

La propagazione può avvenire per semina o per talea. Se intendete partire dal seme è bene avviare la coltivazione tra ottobre e novembre. Molto più semplice è la propagazione per talea. I periodi migliori sono marzo-aprile e settembre-ottobre. Tagliate i rametti di salvia della lunghezza di circa 10 centimetri dalla parte superiore della pianta. Ripuliteli delle foglie lasciando quelle più apicali. Mettete quindi i rametti di salvia nei vasetti che avete precedentemente preparato riempiendoli con terriccio mischiato a sabbia. la piantina va poi irrigata in maniera consistente e in questo primo periodo occorre controllare che la terra rimanga sempre un po umida. Per questo è bene sistemare le talee in luogo fresco e riparato.

Ottenuta pianta di salvia è poi necessario ripiantarla a tempo debito nel terreno o in un vaso apposito. Non c’è un periodo preciso in cui effettuare questo trapianto. Le piantine di salvia officinalis possono essere messe a dimora durante tutto l’anno, ad esclusione dei mesi invernali in cui il terreno può risultare gelato.

La salvia in cucina

La salvia è una pianta aromatica molto utilizzata in cucina. Occorre però mettere in chiaro che esistono diversi tipi di salvia, che comunemente si possono coltivare sia in giardino che sul balcone, ed ognuna ha diverse tipologie di impiego nei nostri piatti quotidiani. Altri tipi di salvia, inoltre sono solo di tipo ornamentale e sono acratterizzate da un fiore di particolare bellezza.

Le varietà di salvia più diffuse sono:
– la salvia comune (salvia officinalis lavandulifolia), la più usata in cucina. E’ la salvia dal caratteristico aroma e dal sapore deciso. La si utilizza spesso per arrosti, per accompagnate la carne, come ad esempio i saltimbocca alla romana,  oppure per saltare in padella i ravioli con un po’ di burro.

Tortellacci ripieni di ricotta e spinaci, conditi con burro e salvia

– la salvia variegata (salvia officinalis variegata), è la varietà con il sapore più intenso rispetto alle altre.

– la salvia purpurea (salvia officinalis purpurascens), invece, non ha un gusto particolarmente significativo, ma viene utilizzata di sovente per decorare i piatti.
– la salvia a foglie larghe (salvia officinalis latifolia), a differenza di quella precedente ha le foglie molto larghe e lunghe, ottime per essere fritte in pastella.
– la salvia ananas (salvia elegans), come richiama lo stesso nome ha un aroma del frutto esotico. Anche questa varietà può essere fritta in pastella e servire per decorare risotti, macedonie. Viene anche utilizzata per tisane ed infusi o essere inserita come parte importante di liquori e di cocktail.

Saltimbocca alla romana